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LA LOCANDIERA | 285 |
NOTA STORICA
Quando Mirandolina balzò alla mente di Carlo Goldoni? La Locandiera, come si sa, fu recitata nel carnovale del 1753 (avvertenza premessa alla 1.a ed. del t. VII del Bettinelli: v. Spinelli, Bibl.ia gold., p. 25; e intestazione delle edd.i Paperini, Pasquali ecc.): anzi nel mese di gennaio (v. atto I, sec. 11), non già la sera di S. Stefano 1752, secondo affermano i Mémoires (P. II, ch. 16). Si aperse, credo, il carnovale coi Due Pantaloni (I Mercatanti). Teodora Medebach, mentre il poeta scriveva, trovavasi certamente costretta a letto da un accesso di quel male che troppo giovine la trasse alla tomba, e in fatti anche nella commedia precedente comparisce Beatrice (la 2.a donna, Caterina Landi) invece di Rosaura, quale figlia di Pantalone. Si può quindi assegnare con tutta probabilità la composizione della Locandiera alla prima o alla seconda metà di dicembre, 1752.
Regnava sulle scene del teatro di Sant’Angiolo, e un po’ forse sul cuore di Goldoni, la bella e vivace Maddalena Raffi, sorella di Gasparo, ciò è a dire zia di Teodora, e moglie di Giuseppe Marliani: già ballerina di corda, come la nipote, nel famoso casotto che il Goldoni descrive nelle sue memorie italiane (vol. I di questa ediz., p. 143). Separatasi dal bonario marito «pour des ètourderies de jeunesse» (Mém., II, ch. 14), si riunì a lui nel carnovale del 1751; e il dottor veneziano ne diede notizia al conte Arconati-Visconti (17 febbr.): «... Ho cambiato parimenti la serva, e sarà la moglie del Brighella, che fu assai buona, e si spera tale, tuttocchè sei anni sia stata in riposo, avendo dello spirito e dell’abilità». (Questa lettera corregge i cit. Mém.). Subito il Goldoni, che dichiara più volte d’esser stato un attento osservatore delle attitudini artistiche dei vari suoi interpreti, scrisse per lei la Gastalda, e le concedette una parte prevalente nell’Amante militare e nelle Donne gelose (Lugrezia): non senza invidia e dolore della Medebach, alla quale non serbò l’ingrato veneziano nel quinto e ultimo anno del contratto teatrale che la Figlia obbediente, mentre la servetta Marliani trionfava sola, o quasi sola, nella Serva amorosa, nei Puntigli domestici, nella Locandiera, nelle Donne curiose e final-