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256 | ATTO SECONDO |
Marchese. Mirandolina.
Mirandolina. Oimè! (s'alza)
Marchese. Io l’ho fatta rinvenire.
Conte. Mi rallegro, signor Cavaliere.
Marchese. Bravo quel signore, che non può vedere le donne.
Cavaliere. Che impertinenza!
Conte. Siete caduto?
Cavaliere. Andate al diavolo quanti siete. (getta il vaso in terra, e lo rompe verso il Conte ed il Marchese, e parte furiosamente).
Conte. Il Cavaliere è diventato pazzo. (parte)
Marchese. Di questo affronto voglio soddisfazione. (parte)
Mirandolina. L’impresa è fatta. Il di lui cuore è in fuoco, in fiamma, in cenere. Restami solo, per compiere la mia vittoria, che si renda pubblico il mio trionfo, a scorno degli uomini presuntuosi, e ad onore del nostro sesso. (parte)
Fine dell'Atto Secondo.