Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/256

244 ATTO SECONDO

Cavaliere. Nulla. (si confonde) Beviamo un altro bicchier di Borgogna.

Mirandolina. Via signore, presto, presto, che me ne vada.

Cavaliere. Sedete.

Mirandolina. In piedi, in piedi.

Cavaliere. Tenete. (con dolcezza le dà il bicchiere)

Mirandolina. Faccio un brindisi, e me ne vado subito. Un brindisi che mi ha insegnato mia nonna.

          Viva Bacco, e viva amore:
               L’uno e l’altro ci consola;
               Uno passa per la gola,
               L’altro va dagli occhi al cuore.
               Bevo il vin, cogli occhi poi...
               Faccio quel che fate voi. (parte)

SCENA IX.

Il Cavaliere, ed il Servitore.

Cavaliere. Bravissima, venite qui: sentite. Ah malandrina! Se n’è fuggita. Se n’è fuggita, e mi ha lasciato cento diavoli che mi tormentano.

Servitore. Comanda le frutta in tavola? (al Cavaliere)

Cavaliere. Va al diavolo ancor tu. (Il servitore parte) Bevo il vin, cogli occhi poi, faccio quel che fate voi? Che brindisi misterioso è questo? Ah maladetta, ti conosco. Mi vuoi abbattere, mi vuoi assassinare. Ma lo fa con tanta grazia! Ma sa così bene insinuarsi... Diavolo, diavolo, me la farai tu vedere? No, anderò a Livorno. Costei non la voglio più rivedere. Che non mi venga più tra i piedi. Maledettissime donne! Dove vi sono donne, lo giuro, non vi anderò mai più. (parte)