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Rainmur. Perchè pensate questo?

Beatrice. Perchè volete partire; perchè, partendo, non avete riguardo di rovinar una casa, di uccidere un vecchio, e di portar via il cuore di una... (si copre gli occhi col fazzoletto)

Rainmur. Seguitate. (dolce)

Beatrice. Perdonatemi.1(come sopra)

Rainmur. Ditemi. Qual è quel cuore, che io porto meco?

Beatrice. Il mio. (s’alza)

Rainmur. Madamigella.... Io non sono sì fortunato.

Beatrice. Così foste meno crudele.

Rainmur. Oh, voi mi adulate.

Beatrice. Mi conoscete poco.

Rainmur. Madamigella, perdonate; non vorrei che voi diceste di amarmi, perchè il vostro amore avesse da obbligarmi a rimettere la vostra casa.

Beatrice. Monsieur, mi meraviglio che abbiate coraggio di pensare sì malamente di me. Se non vi amassi, vi volterei le spalle per mai più rivedervi.

Rainmur. Perdonate, perdonate, madamigella. L’amor delle donne mi è sempre stato sospetto.

Beatrice. Voi non mi conoscete.

Rainmur. E come... E come posso fare a conoscervi?

Beatrice. Ponete l’amor mio alla prova.

Rainmur. Voi non verreste meco a Livorno?

Beatrice. Ci verrei subito, quando foste mio sposo.

Rainmur. Lasciareste il padre e il fratello?

Beatrice. Per voi? Tutti.

Rainmur. Senza obbligar me a far loro del bene?

Beatrice. Perchè obbligarvi? Non sarebbe poco, se vi degnaste di fare la mia fortuna.

Rainmur. Pretendereste che io vi facessi una dote?

Beatrice. Io non vi chiederei altro che il vostro cuore.

Rainmur. (Mi pare ch’ella mi ami senza interesse). (da sè)

  1. Vedasi a pag. 80, n. 2.