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SCENA IV.
Monsieur Rainmur e Pantaloncino.
Rainmur. (Dieci mille ducati? Ho dato la mia parola). (da sè)
Pantaloncino. (Sto aseno d’oro me poderave agiutar). (da sè)
Rainmur. (Bisogna andare al Banco. Ho dato la mia parola), (da sè)
Pantaloncino. Monsù, votre servan.
Rainmur. (Lo guarda e fa un ghignetto derisorio.)
Pantaloncino. Coman ve porte vu, monsù?
Rainmur. (Sorride e non risponde.)
Pantaloncino. Mi stago malissimo.
Rainmur. Che male avete?
Pantaloncino. Son senza bezzi.
Rainmur. Signore, questa è la vostra salute.
Pantaloncino. Perchè la mia salute?
Rainmur. Il perchè voi mi dispenserete di dirlo.
Pantaloncino. Disemelo, me fe servizio.
Rainmur. Perdonate; perchè quando non averete denaro, sarete meno vizioso.
Pantaloncino. Cossa songio mi? Un baronato? Un scavezza collo?
Rainmur. Perdonate.
Pantaloncino. Gh’ho bisogno de bezzi per far i fatti mi, e no per buttarli via.
Rainmur. Bene.
Pantaloncino. Ho comprà una partìa de formaggiele da Sinigaggia, e ghe posso vadagnar suso el trenta per cento.
Rainmur. Bene.
Pantaloncino. Gh’averia bisogno de dusento ducati, possio sperar che monsù me fazza el servizio?
Rainmur. Aspettate. (mette le mani in tasca)
Pantaloncino. (Finalmente el xe allozà in casa nostra. Noi me dirà de no!) (da sè)
Rainmur. Favorite. Conoscete questo carattere?
Pantaloncino. Sior sì, questa la xe una mia lettera de cambio