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Pantaloncino. I troveremo senz’altro. Me despiase che no ghe xe el cassier. Chi diavolo xe colù? (a Lelio)
Lelio. Quegli è un medico. Lo conosco.
Pantaloncino. Strissima. (al Dottore)
Dottore. Servitor suo.
Pantaloncino. La diga, cara ela, gh’ala nissun remedio per le buganze1?
Dottore. Perchè no? Se diceste davvero, ho un segreto mirabile.
Pantaloncino. Oe. Sentì che boccon de omo! El gh’ha el secreto per le buganze!
Lelio. Caro amico Pantaloncino, non si perdiamo in barzellette. Pensate a trovare i trenta zecchini, che vi vogliono per l’abito che avete promesso alla virtuosa.
Pantaloncino. Se gh’avesse le chiave del scrigno, li troverave subito. Aspettemo che vegna el cassier.
Lelio. Se vien vostro padre?
Pantaloncino. Fin che son qua mi, mio pare no vegnirà.
Lelio. Siete disgustati?
Pantaloncino. No semo desgustai; ma se andemo schivando.
Lelio. Basta, pensate a mantenere la vostra parola.
Pantaloncino. Son curioso de saver cossa fa quel martuffo stravaccà2 su quel taolin.
Dottore. (Vorrei che venisse il signor Pantalone). (da sè)
Pantaloncino. La diga, patron, comandela gnente?
Dottore. Sto aspettando il suo signor padre.
Pantaloncino. Se la comanda qualcossa dal negozio, posso servirla anca mi.
Dottore. L’interesse per cui son qui, ho da trattarlo col principale.
Pantaloncino. E mi cossa songio? No son principal tanto quanto che xe mio pare? No la sa che in piazza Pantaloncin Bisognosi xe ditta cantante, e fazzo i primi negozi de sto paese? Se la xe qua per affari de negozio, ho da saverlo anca mi.
Dottore. Vi dirò, signore, ho qui questi due mille ducati da investire, e trattavo di farlo col signor vostro padre.