Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1910, IX.djvu/102

92 ATTO TERZO

Rainmere. Mia nipote non suol dire delle bugie.

Beatrice. Non posso crederlo, se voi volete partire...

Rainmere. Io non parto per ora.

Madamigella. Prima di partire potrebbe ancora sposarvi.

Beatrice. Cara amica, voi mi adulate.

Rainmere. Nipote, mi lodereste voi, se prendessi moglie?

Madamigella. Signore, vi parlerò con sincerità. Vi loderei più se non la prendeste. Ma avendovi sentito dire più volte, che volete farlo per dare un maschio alla casa, amerei che lo faceste piuttosto con Beatrice che con un’altra.

Beatrice. (Oh cara amica!)1 (da sè)

Rainmere. L’amate molto questa vostra amica. (a madamigella Giannina)

Madamigella. Sì, l’amo assai.

Rainmere. Senza interesse?

Madamigella. Che interesse posso avere con lei?

Rainmere. Non l’amereste per ragion di suo fratello?

Madamigella. Può anche darsi.

Rainmere. Eh donne! vi conosco.

Beatrice. Siete furbo la vostra parte.

Rainmere. Siete adorabile.

SCENA XIV2.

Giacinto e detti.

Giacinto. Monsieur3, vi chiedo perdono...

Rainmere. Basta così. Arrossisco per parte vostra.

Giacinto. Ma se vi ho offeso, lasciate che vi mostri il mio pentimento.

Rainmere. Lo voglio credere senza più.

Giacinto. Vi chiedo scusa...

Rainmere. Non altro. Tenete. (lo bacia)

  1. Pap.: «Oh cara amica, che siale benedetta! la bacia.».
  2. Sc. XV nell’ed. Paper.
  3. Pap.: Monsieur Rainmur, son qui. Vi chiedo ecc.».