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LA DAMA PRUDENTE 39

Roberto. Oh pensate! Li ho pregati io quei due cavalieri, che favorissero mia moglie.

Emilia. Voi li avete pregati?

Roberto. Io, sì signora.

Emilia. Oh, questa sì a Castelbuono farebbe ridere.

Roberto. Ogni paese ha i suoi ridicoli particolari.

SCENA XII.

Donna Eularia, servita dal Marchese e dal Conte, e detti.
Tutti si salutano.

Eularia. Serva, donna Rodegonda1: m’inchino a quella dama, che non ho l’onor di conoscere.

Emilia. Vostra serva divota2.

Rodegonda. Questa è una dama mia amica, che mi ha favorito un’intera villeggiatura nel suo paese3, ed ora è venuta ad onorar la mia casa.

Emilia. Spero che col vostro mezzo si degnerà di onorare anche la mia.

Rodegonda. Favoriscano di sedere. (donna Emilia siede) Là, donna Eularia. Signor Conte, signor Marchese, non abbandonino il loro posto. (li due siedono un di qua, un di là di donna Eularia, bene uniti) Don Roberto, volete favorire in mezzo di noi due?

Roberto. Io, se vi contentate, sto bene qui. (siede dalla parte di donna Rodegonda, ma non tanto vicino)

Marchese. Vostro marito ha paura a star vicino alle donne. (piano ad Eularia)

Eularia. Mio marito è un uomo che non bada alle frascherie. (piano al Marchese)

Rodegonda. Don Roberto, perchè state così lontano da noi?

Roberto. Il rispetto che io ho per le dame, non mi permette che io le incomodi stando loro troppo vicino.

  1. Pap. ha invece: Son serva a don Roberto.
  2. Pap,: Conoscerete in me una vostra serva divota.
  3. Pap.: nel suo feudo.