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38 ATTO PRIMO

Roberto, Sì signora: vi formalizzate di ciò? Si usa.

Emilia. Oh sì, che da noi un marito lascerebbe andar la moglie in compagnia con altri!

Roberto. Non la lascerebbe andare?

Emilia. Guardi il cielo!

Roberto. E per questo suo modo di vivere non sarebbe criticato?

Emilia. Anzi lo criticherebbero s’ei facesse diversamente.1

Roberto. Signora mia, in grazia, come si chiama il vostro paese?

Emilia. Castelbuono2.

Roberto. (Oh Castel buono! Oh castello ottimo! Oh castello adorabile! Ma questa mia moglie mi fa far dei lunari). (da sè)

Emilia. Verrà questa mattina donna Eularia?

Roberto. Se il demonio non se la porta, verrà.

Emilia. Perchè dite così?

Roberto. Le ho raccomandato che venga presto, che non vi faccia aspettare, e non viene mai. Ehi, signora, al vostro paese un marito che comanda alla moglie, è puntualmente ubbidito?

Emilia. E in che maniera!

Roberto. Qui non si usa così. Come si chiama il vostro paese?

Emilia. Castelbuono.

Roberto. Se vengono ad abitarvi quattro delle nostre donne, diventa prestissimo Castel cattivo.

Cameriere. Illustrissima, è qui la signora donna Eularia con due cavalieri.3 (a donna Rodegonda)

Rodegonda. Che passino. (al cameriere)

Roberto. Con due cavalieri. A Castelbuono non si usa così? (a donna Emilia)

Emilia. No certamente.

Roberto. E qui si usa.

Rodegonda. Vi dispiace che vostra moglie sia servita? (a don Roberto)

  1. Segue nell’ed. Pap.: «Rob. (Oh che viver felice sarebbe quello per me!) da sè. Em. Un uomo da noi, che dia libertà alla moglie, vien riputato per pazzo o mal costumato».
  2. Le edd. del tempo stampano sempre: Castel buono.
  3. Paper. aggiunge: «Rob. (Con due cavalieri), da sè».