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450 ATTO PRIMO

Arlecchino. Come! No la lo cognosse? El vegnirà in persona a farse cognosser.

Beatrice. Se verrà, lo vedrò.

Arlecchino. El vegnirà, e el ghe farà veder chi l’è el sior Lelio Ardenti.

Beatrice. Ah, Lelio Ardenti è il tuo padrone?

Arlecchino. Èla contenta, o non èla contenta?

Beatrice. Ora ti ho capito. Il signor Lelio Ardenti vuol farmi una visita, e manda a vedere s’io sono contenta, non è vero?

Arlecchino. E tanto ghe vol a capirla? Mo andè là, che sì una gran zucconaa.

Beatrice. E tu sei spiritosissimo.

Arlecchino. Lo cognossela?

Beatrice. Lo conosco.

Arlecchino. Ela contenta?

Beatrice. Sono contenta.

Arlecchino. Se l’è contenta ela, no son contento mi.

Beatrice. Perchè?

Arlecchino. Perchè no la me donà gnente.

Beatrice. (Voglio liberarmi da questo pazzo). (da sè) Tieni, ecco un paolo, sei contento?

Arlecchino. Siora sì. Ela m’ha contentà mi, e vegnirà el me patron a contentarla ela. (parte)

SCENA X1.

Beatrice sola.

Che diavolo di servitore ha trovato il signor Lelio?... Ma veramente è degno dî lui. Pazzo il padrone, e pazzo il servo, e miserabili tutti due. È curiosissimo quel caro Lelio. Fa l’innamorato con tutte, e non ha un soldo. Tutte lo burlano, e non se ne accorge.

(parte)

  1. Ignorante.
  1. Nell’ed. Bett. è unita alla scena precedente.