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LA DONNA VOLUBILE | 405 |
ATTO TERZO.
SCENA PRIMA.
Camera.
Rosaura sola.
Ma che testa è la mia? Che cervello è il mio? Che diranno di me le persone che mi conoscono? Mi cambio da un’ora all’altra. Quando penso con serietà al mio carattere, ho rabbia di me medesima e mi vergogno di essere così volubile. Quando dico una cosa, ha da essere. Quando faccio una risoluzione, non s’ha da preterire. Quando do una parola, s’ha da mantenere. Non sarà vero per altro che Beatrice si rida di me. Florindo è il primo ch’io ho amato, e se torno a lui, non fo che correggere la mia volubilità, mostrandomi al primo impegno costante. Sì, amerò Florindo; procurerò riacquistarlo, gli sarò