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400 ATTO PRIMO


diamo, e v’assicuro, che s’ella è di buon umore, vi getterà le braccia al collo.

Beatrice. Voi mi volete mettere a qualche impegno.

Eleonora. Che! Avete paura di lei?

Beatrice. Andiamo pure. E tu ricordati d’andare dal signor Florindo, e digli che a casa l’aspetto. (al servitore)

Servitore. Sarà servita. (Poveri servitori, bisogna far i mezzani). (da sè)

Eleonora. Tu procura vedere il signor Lelio, e digli che mi rallegro con lui. (a cameriere)

Cameriere. Sì, signora. (Si rallegra coi denti stretti). (da sè)

Eleonora. Andiamo a ridere un poco.

Beatrice. Io non so dissimulare. Non potrò ridere.

Eleonora. Eh, che bisogna fingere, chi vuol prendersi gusto.

Beatrice. Felice voi, che lo sapete fare. (tutti partono)

SCENA XV.

Camera di Rosaura.

Rosaura mezza spogliata, che si fa vestire da Colombina e Corallina, poi Brighella.

Rosaura. Questo andrien non lo voglio. Va a prenderne un altro.

Colombina. Quale volete ch’io prenda?

Rosaura. Quello a fiori: da sposa anderà meglio.

Colombina. Benissimo, lo vado a pigliare. (parte, poi ritoma)

Corallina. Tenga i manichetti.

Rosaura. Non voglio questi: voglio quegli altri.

Corallina. Quali altri?

Rosaura. Quelli di velo.

Corallina. Signora sì. (parte, poi ritorna)

Brighella. Son qua colla cioccolata.

Rosaura. Non la voglio. Voglio il thè.

Brighella. No m’hala ordenà la cioccolata?

Rosaura. Non la voglio. Voglio il thè. (adirata)

Brighella. No la vada in collera. Ghe porterò el thè. (parte, poi ritorna)