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tropoli, resa felice dal suo Reale Sovrano, per la di cui provvidenza ella non va nelle lettere e nelle arti a verun altra seconda. Quel misto delle due nazioni, di cui feci parola poc’anzi, teneva gli animi de’ Torinesi in favore della Commedia Franzese onninamente impegnati, e non saprei che lodarli, se detestavano nel corrotto gusto del Teatro comico il resto degl’Italiani. Io principiato aveva a cambiar l’usato sistema, e avvezzo a conseguire altrove abbondante piacevole gradimento, scarsi mi parevano colà i favori; ma non poteansi sperar maggiori là dove non aveano i cattivi semi piantate le lor radici, dove abbracciata era dal valoroso Molier la riforma. M’accorsi meglio di una tal verità, allora quando posto da me il lodato Riformatore in scena, accostandomi più che potei alle sue leggi ed al suo sistema, festa grande si fece all’opera mia in Torino, e ben si ricorderà V. S. Illutrissima quante volte fu colà replicata, e con quanto giubbilo mi ha Ella assicurato di ciò, in tempo che disperando io un tanto onore, erami di colà preventivamente partito. Ho desiderato da poi poter colà ritornare, ne ho avuti dei graziosissimi inviti: ma non mi fu dalle mie contingenze permesso. Spero però di poterlo fare, e certo sono in qualunque tempo di ritrovare in Torino viva ancora la memoria del di lei nome, del di lei merito, non meno negli animi dei soggetti più riguardevoli, che in quelli ancora delle più gentili persone, poichè Ella ha eguale facilità nell’esigere l’ammirazione e l’amore, sapendoselo acquistare col merito e mantenere colla costanza. Al proposito della costanza, che dirà Ella di me, ora che le presento, le dedico e le consacro una Commedia mia, che ha la Donna Volubile per argomento? Pur troppo se ne trovano alla giornata delle donne di tal carattere, e quantunque Ella, per la gentilezza del tratto, per la sincerità dell’animo, e per tante altre belle virtù che l’adornano, abbia men d’ogn’altro a temerlo, non sarà sempre andato esente da un sì comune pericolo. Gran cosa e questa! Che sempre a temer s’abbia dell’incostanza! Che non solo abbiasi a star in guardia contro l’inimici esterni della nostra quiete, ma temer s’abbia l’inimico domestico nel cuor medesimo di chi si ama! Il miglior preservativo contro un sì fatto malore, credo sia il preve-