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e tante volte fu applicato come epiteto al nome glorioso di Goldoni. E forse il titolo piacque in Germania, dove di questa commedia si contano, oltre la versione del Saal, tre imitazioni; e in Portogallo, dove fu pure tradotta (1778). Ma il titolo, se basterà sempre ad attirare qualche lettore curioso, non avrà mai forza d’indurre gli attori alla esumazione d’un lavoro composto di scorie antiquate, senza alcun vitale elemento.

Del marchese Ercole Rondinelli, a Ferrara, fu «ospite fortunato» il buon Dottore nella primavera del 1752, come racconto nella lettera al Bettinelli premessa alla Famiglia dell’Antiq. (nel t. III delle Commedie), dove celebra lo «spirito» e il «talento» della marchesa Lucrezia, che godeva della sua compagnia e della lettura delle sue commedie (del Moliere specialmente), fatta più volte dal Goldoni alla presenza di altri uditori.

G. O.


La presente commedia uscì la prima volta l’anno 1753, nel t. V dell’ed. Bettinelli di Venezia: senza più dialetto e senza l’Arlecchino, apparve in nuova veste l’anno medesimo nel t. III dell’ed. Paperini di Firenze, e fu poi ristampata a Pesaro (Gavelli, III, ’53), a Bologna (Corciolani, VI, ’54), a Torino (Fantino e Olzati. III, ’56). La stampò di nuovo il Pasquali a Venezia l’anno 1762, nel t. IV, con altre correzioni dell’autore: e nella stessa città il Savioli (V. ’71) lo Zatta (cl. 1. V. ’89) il Garbo (V, ’95), a Torino Guibert e Orgeas (IV. ’72), a Livorno il Masi (I, ’88). a Lucca il Bonsignori (IV, 88) e altrove altri nel Settecento. — La nostra ristampa seguì principalmente la lezione più accurata del Pasquali, ma in nota conserva le Varianti delle precedenti edizioni, e in Appendice l’intero testo dell’ed. Bettinelli. Valgono le osservazioni ripetute più volte.