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ATTO PRIMO.

SCENA PRIMA.

Camera di D. Aurora.

D. Aurora ed Arlechino.

Aurora. Viene a me questo viglietto?

Arlecchino. Siora sì, a ela.

Aurora. Non vi è la soprascritta.

Arlecchino. No gh’è la sovrascritta? L’aspetta, la me lo daga a mi.

Aurora. Cosa ne vuoi fare?

Arlecchino. Vago a farghe far la sovrascritta, e po ghel porto.

Aurora. Via, sciocco. Hanno detto che tu lo dessi a me?

Arlecchino. Che digo de sì.

Aurora. Bene, io l’aprirò. Ritirati.

Arlecchino. Dove?

Aurora. Va via. Hai fatto la spesa? Hai fatto nulla in cucina?

Arlecchino. Gnente affatto.

Aurora. Perchè non hai fatto niente?

Arlecchino. Per una piccola difficoltà.

Aurora. Che vuol dire? Perchè?

Arlecchino. Perchè el patron stamattina no gh’ha gnanca un soldo.

Aurora. Come! Mio marito non ha denari?

Arlecchino. L’è mo che sta malattia el la patisse spesso.

Aurora. Ma oggi come faremo?

Arlecchino. Mi no saveria.

Aurora. Mi dispiace per quel forastiere che abbiamo in casa.

Arlecchino. A mi me despias più per mi, che per lu.

Aurora. Non vorrei che avessimo a restare in vergogna.

Arlecchino. Oh, stamattina no gh’è remedio.

Aurora. Tieni questo filippo. Compra qualche cosa, e fa presto.

Arlecchino. Siora sì, subito. (Manco mal, magnerò anca mi, che l’è tre dì che la fazzo magra). (via)