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La superbia e la passione più ingannevole di tutte l’altre, privando ella medesima di quel bene, che col mezzo suo lusinga gli uomini di conseguire. Fa torto a se medesimo, chi mendica dall’alterigia il rispetto; ed è un tesoro maggiore di tutti gli altri, possedere l’amore delle persone, e sentir lodare la Provvidenza che abbia sì bene i doni suoi collocati.
Chi più dell’E.V. ragione avrebbe d’insuperbire per la nascita, per la ricchezza e per la virtù medesima? Ma guest’ultimo fregio, quello è che a fronte degli altri due, mantiene nell’animo vostro una esemplare moderazione, onde sì bene sostener sapete il decoro del grado vostro sublime, ed usare insieme atti d’umanità, di benignità e gentilezza cogli inferiori medesimi.1
Io, più degli altri misero di talento e di fortuna, appena ebbi l’onore di presentarmi a V.E., conobbi la giustizia che tutto il Mondo vi rende, e per quell’abito che fatto mi sono di scandagliare gli animi delle persone, ho trovato nell’E.V. virtù vera, virtù singolare, che anima, che consola, e che a me medesimo diè coraggio di offerirvi coll’umilissima servitù mia questa fortunata opera della mia penna.
LA DAMA PRUDENTE è un argomento che a Voi perfettamente conviene. Vero è che le contingenze di DONNA EULARIA sono stravagantissime, e dalla situazione vostra remote; ma la PRUDENZA è sempre la virtù medesima, in qualunque circostanza ritrovisi; e nel dedicare all’E.V. questa Commedia, ho avuto in animo di scegliere un argomento, che vaglia più di qualunque altro a piacervi. Se tale avventura posso promettermi, felice me, e felicissimo me oltremodo, se mi concedete l’onore di poter essere, quale con profondissimo ossequio mi sottoscrivo.
Di VOSTRA ECCELL.
Umiliss. Devotiss. ed Obbligatiss. Serv. |
- ↑ Pap. aggiunge: Questi accrescer non possono la grandezza vostra, ma si consolano che in voi risplenda, e degna vi conoscono di possederla.