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202 ATTO PRIMO

SCENA IV.

Berto e detti.

Berto. Signora, è domandata.

Aurora. Vengo subito. (Fosse almeno il servitore di donna Livia!) (da sè, parte)

Filiberto. Chi è che domanda mia moglie?

Berto. Un servitore.1 (in atto di partire)

Filiberto. Servitore di chi? Voglio saperlo.

Berto. Oh signor padrone, che novità è questa?

Filiberto. Novità di che?

Berto. Ella non ha mai usato voler sapere le ambasciate e le visite della padrona.

Filiberto. Da qui innanzi le vorrò sapere.

Berto. Ho paura che sia tardi... Basta... E il servitore di donna Livia. (parte)

Filiberto. Anche quella donna mette su mia moglie, e mi fa far delle spese2.

SCENA V.

Don Filiberto e donna Aurora che torna.

Filiberto.3 Ebbene, chi era che vi domandava?

Aurora. Il signor Guglielmo.

Filiberto. Subito una bugia. Non era il servitore di donna Livia?

Aurora. Se lo sapete, perchè me lo domandate? Sì, era il servitore di donna Livia, ma mi voleva anche il signor Guglielmo.

Filiberto. Se questo signore non se ne va colle buone, lo faremo andare colle cattive.

Aurora. Mi maraviglio che parliate così. Il signor Guglielmo è

  1. Pap. aggiunge: Vado a spendere.
  2. Segue nell’ed. Pap.: «Ber. Vado a spendere, se si contenta. Fil. Sì, vai, e bada bene se di quello scudo può avanzar qualche cosa per domani. Ber. Ci è quel forestiere che mangia per quattro. Fil. Non vedo l’ora ch’egli se ne vada. Ber. Anch’io da vero. Mangia, si fa servire, e non mi dona mai niente, parte».
  3. Precede in Pap.: È uno spiantataccio... E bene ecc.