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52 ATTO SECONDO


e vi dichiareranno debitore in perpetuo del loro pregiudicato decoro.1 Ne’ circoli, nelle veglie, alle mense, ai ridotti si parlerà con poca stima di voi. Ma tutto questo può tollerarsi da un uomo, che ha sagrificato il mondo tutto al suo tenero amore. Udite, Milord, udite ciò che non avrete cuor di soffrire: gli oltraggi che si faranno alla vostra sposa.2 Le donne nobili non si degneranno di lei; le ignobili non saranno degne di voi3. Vi vedrete quanto prima d’intorno un suocero colle mani incallite ed una serie di villani congiunti, che vi faranno arrossire. L’amor grande, quell’amore che accieca e fa parer tutto bello, non dura molto. Lo sfogo della passione dà luogo ai migliori riflessi; ma questi, quando giungono fuor di tempo, accrescono il dolore e la confusione. Vi parlo da vero amico col cuor sulle labbra. Mirate da un canto le dolci lusinghe del vostro Cupido, mirate dall’altro i vostri impegni, i vostri doveri, i pericoli a’ quali vi esponete; e se non avete smarrito il senno, eleggete da vostro pari, preferite ciò che vi detta l’onore.

Bonfil. Caro amico. (si getta colle braccia al collo d’Artur)

Artur. Via, Milord, risolvete, fate una magnanima azione, degna intieramente di voi; allontanatevi da questo incanto, scioglietevi da questa ingiunosa catena.

Bonfil. Ma come, amico, come ho da far io ad abbandonarla?

Artur. Concedetela a vostra sorella.

Bonfil. No, questo non sarà mai. Con Miledi non anderà certamente.

Artur. Ma per che causa?

Bonfil. Ella è una pazza; ha degl’impeti sregolati. Lo dirò a mia confusione, ella mi assomiglia assaissimo ne’ difetti. Povera Pamela! avvezza con mia madre, che la trattava come una figlia, perderebbe con lei la salute, perderebbe miseramente la vita.

Artur. Fate una cosa migliore; procurate di maritarla.

Bonfil. (Pensa un poco) Sì, non sarebbe mal fatto.

  1. Segue nelle edd. Bett. e Pap.: Voi sarete la favola di tutta Londra.
  2. Segue nelle edd. Bett. e Pap.: Ella dovrà star ritirata come una sposa.
  3. Segue nelle edd. Bett. e Pap.: Che vita miserabile dovrà menare quella infelice! I servitori medesimi non sapranno rispettar per padrona, colei ch’è stata loro compagna.