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452 ATTO SECONDO


voi, si lasci opprimere dalla malinconia. Via, bevete quest’acqua cordiale). (piano)

Rosaura. (Beve, guardando con attenzione il medico, e poi sospira.)

Onesti. (Siete sul fior della gioventù; pensate a maritarvi). (piano)

Rosaura. (Beve e ride.)

Onesti. (Quando si saprà che siete sana, sarete subito desiderata in isposa). (piano)

Rosaura. Oimè, quell’acqua mi ha data la vita.

Pantalone. Distu dasseno?

Rosaura. Sì certamente; sto meglio assai.

Onesti. Vedete, se quest’acqua è prodigiosa?

Pantalone. Son fora de mi dalla contentezza.

Beatrice.1 (Oh, più dell’acqua hanno operato le parole del medico). (da sè)

Pantalone. Cara ela, cossa xe quell’acqua?

Onesti. È un mio segreto particolare. (A suo tempo saprà essere acqua di pozzo). (da sè)

Pantalone. Te sentistu più gnente? (a Rosaura)

Rosaura. Oh, il signor dottore mi ha dato la vita.

Onesti. (Signor Pantalone, volete ch’io vi dia un consiglio da galantuomo, per far che vostra figlia stia sempre bene?) (piano)

Pantalone. (Via mo, cara ela, la diga).

Onesti. (Datele marito).

Pantalone. (Disela dasseno?)

Onesti. (Fate a mio modo, e vi troverete contento).

Pantalone. (Me l’ha dito dei altri e no gh’ho bada; co lo disc el miedego, sarà cussì. Bisognerà mandarla). (da sè) Fia mia, stastu ben?

Rosaura. Parmi di star bene.

Pantalone. Dimme, cara ti; se vegnisse occasion de maridarte, tioresistu mario volentiera?

Rosaura. (Ride e si vergogna.)

Pantalone. Te torna mal?

  1. Segue nell’ed. Pap.: «Colomb. Le preme che si sappia ch’è guarita, per trovar marito».