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LA FINTA AMMALATA 447

Ho dei segreti particolari. Medico alla moderna; verrò io, verrò io, e porterò meco la china, e vedrete che il dottor Buonatesta l’approverà. (parte)

SCENA IV.

Il dottor Merlino, Tarquinio e Pantalone.

Merlino. Sentite? Questo speziale vuol far da medico, e leva le visite e le cure ai professori. (a Tarquinio)

Tarquinio. (Sì, fa anche da chirurgo. Porta con sè gli unguenti, e medica le ferite e le piaghe). (a Merlino)

Merlino. (Questa cosa va male. Ognuno ha da esercitare la sua professione. Anche voi, che siete chirurgo, vi dilettate di tastare il polso ed ordinare i medicamenti per le febbri). (come sopra)

Tarquinio. (E voi pure avete insegnato tante volte a fare il decotto di salsapariglia). (come sopra)

Merlino. Signor Pantalone, servitor umilissimo.

Pantalone. Patron mio riverito.

Merlino. Come sta la sua signora figlia?

Pantalone. Mal assae, patron. Ma chi èla ella?

Merlino. Non mi conosce?

Pantalone. Mi no, in verità.

Merlino. E pure, per grazia del cielo, son noto assai in questo paese, nè vi è cavaliere, e pochi sono i mercanti, che da me non sieno serviti.

Pantalone. In verità, mi no la cognosso.

Merlino. Non conosce il dottor Merlino Malfatti, che ha fatto1 tante cure e tanti prodigi in questa città?

Pantalone. Certo, me par assae de no averla mai vista e mai sentia a nominar, perchè in casa mia credo che ghe sia sta tutti i miedeghi, tutti i cerusichi e tutti i spizieri de sto paese.

Merlino. Vi dirò, signor Pantalone, non sono io di quelli che facciano maneggi per ottenere delle cure, e che entrino, come si suol dire, per forza nelle case. Io non fo negozi con gli speziali

  1. Pap.: il dottor Merlino Malfatti? Quel medico che ha fatto ecc.