Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
436 | ATTO PRIMO |
Rosaura. Via, che cosa hai nel capo? Che cosa credi?
Colombina. Credo che tutto il vostro male sia mal d’amore.
Rosaura. Oh, oh, mal d’amore! Mi fai ridere senza voglia.
Colombina. E credo che, per guarirvi, più delle medicine vi gioverebbe il medico.
Rosaura. Oh, che ti venga la rabbia; che diavolo vai dicendo? Oh, oh, questa1 è da ridere. (ridendo)
Colombina. Ma se la cosa è così, non vi state a tormentare inutilmente; ditelo a vostro padre.
Rosaura. Via, via, che sei pazza. In verità, mi fai crepare di ridere.
Colombina. Ora mi date piacere. Vi vedo pure una volta ridere.
Rosaura. Ma se tu di’ cose...
Colombina. Dite a me; siete innamorata?
Rosaura. No. (ridendo)
Colombina. Ed io dico di sì.
Rosaura. No, ti dico, no.
Colombina. Avete male?
Rosaura. Sì.
Colombina. Verrà il medichetto e vi guarirà.
Rosaura. Ah, ah, ah, pazza maledetta! Ah, ah, ah. (ridendo)
SCENA XI.
Beatrice e dette.
Beatrice. Chi è qui? Si può venire? (di dentro)
Colombina. La signora Beatrice.
Rosaura. Le voglio bene, ma ora non vorrei nessuno.
Colombina. Bisogna farla passare. Venga, signora Beatrice.
Beatrice. Buon giorno, signora Rosaura, come state?
Rosaura. Ah! male assai. (malinconica)
Colombina. (Ha finito di ridere). (da sè)
Beatrice. Ma che cosa vi sentite?
- ↑ Zatta: che questa.