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LA FINTA AMMALATA | 431 |
SCENA VIII.
Il dottore Buonatesta e detti.
Buonatesta. (Con gravità saluta, senza parlare.)
Agapito. Servo di V. S. illustrissima.
Buonatesta. Riverisco.
Pantalone. Strissima.1
Buonatesta. Schiavo suo.
Agapito. Signore, è qui il signor Pantalone de’ Bisognosi, che ha bisogno di lei per una sua figlia ammalata.
Buonatesta. Ho troppe visite. Non so se potrò.
Agapito. È un mercante assai ricco, de’ primi della città.
Buonatesta. Servitor suo. Che male ha la sua figliuola? (a Pantalone)
Pantalone. No so gnanca mi. Un mal grando, che nissun Lo cognosse.
Buonatesta. Nessun lo conosce? Oh povera medicina! Nessun lo conosce?
Pantalone. De tanti miedeghi nissun gnancora l’ha cognossù.
Buonatesta. Lo conoscerò io. Signor Agapito: (forte) i medici non conoscono il male della figlia di questo signore: povera medicina! Lo conoscerò io.
Pantalone. Spero che la so virtù farà quello che non ha fatto tanti altri.
Buonatesta. Chi la medica?
Pantalone. Il dottor Onesti.
Buonatesta. Il dottor Onesti? (chiama Agapito) Il dottor Onesti? (forte)
Agapito. Sì, il dottor dell’acqua fresca.
Buonatesta. Quai sono gli effetti di questo gran male che non si conosce?
Pantalone. El ghe fa mille stravaganze. Ora la ride, ora la pianze, no la gh’ha appetito, la se destruze che la fa compassion.
- ↑ È un abbreviazione di illustrissimo, titolo che si dà a’ medici in Venezia. [nota originale]