Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1909, V.djvu/384

368 ATTO TERZO

Florindo. Come? Anche voi volete andare a Venezia?

Lelio. Sì, vi farò compagnia.

Florindo. (Non vi mancherebbe altro per me, ch’ei conducesse a Venezia la signora Rosaura). (da sè)

Lelio. Vi dirò il perchè. Ho parlato col vecchio avaro, padre di Rosaura, egli insiste di non aver denaro, di non poter dar la dote alla figlia. Io, benchè ami Rosaura, non posso rovinar la mia casa; onde mi conviene distaccarmi da lei; risolvo fare un viaggio e venir con voi.

Florindo. Volete abbandonare la signora Rosaura?

Lelio. Consigliatemi voi, che cosa ho da fare? Ho da sposarla e precipitarmi1?

Florindo. Io non vi posso dare questo consiglio; ma non so con che cuore potrete abbandonare quella fanciulla.

Lelio. Assicuratevi che penerò moltissimo nel lasciarla. Ma un uomo d’onore ha da pensare a’ casi suoi. Una moglie costa dimolto2.

Florindo. Avete ragione, non so che dirvi. Ma che farà quella povera sfortunata3?

Lelio. Questo è il pensiere che mi tormenta. Che cosa farà la signora Rosaura? Alle mani di quel vecchio avaro passerà miserabilmente la gioventù.

Florindo. Poverina! mi fa pietà!

Lelio. Chi sa che, per non darle la dote, non la mariti con qualche uomo ordinario!4

Florindo. Una bellezza di quella sorta?

Lelio. In fatti è bella, è graziosa, ha tutte le ottime qualità.

Florindo. E voi avete cuore di abbandonarla?

Lelio. Bisogna fare uno sforzo, convien lasciarla.

  1. Pap.: rovinarmi?
  2. Pap. aggiunge: se vengono figliuoli, povero me!
  3. Pap.: povera giovine.
  4. Segue nell’ed. Pap.: «Fior. Cospetto di bacco! Sarebbe un gran caso! Lel. Chi sa che non trovi uno che la bastoni! Fior. Oh povera fanciulla! non le mancherebbe altro. Lel. Potrebbe ridursi a morir di fame. Fior. Una bellezza di quella sorta morir di fame? Lel. In fatti è bella, e graziosa, e onesta, ha tutte le ottime qualità. Fior. E voi avete cuore di abbandonarla? Andate, che siete una tigre. Lel. Dunque mi consigliate voi a sposarla? Fior. È tanto bella! Lel. E per la sua bellezza ho da rovinarmi per sempre? Fior. Caro amico, avete ragione. Lel. Bisogna fare ecc.».