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IL GIUOCATORE 265

ATTO TERZO.

SCENA PRIMA.

Florindo, poi Brighella.

Florindo. Oh cospetto, cospetto! Oh sorte indegna! Oh fortuna crudele! Oh diavolo, perchè non vieni a portarmi via? Li ho persi tutti, non ho più un soldo. Son disperato. Non so più come fare a giuocare; non so più come rifarmi. Dov’è un laccio, che m’appicchi? Dov’è un coltello, che mi passi il cuore? Che dirà la povera sventurata Rosaura?

Brighella. La diga, comandela che fazza vegnir la siora Rosaura?

Florindo. (Passeggia, e non risponde.)

Brighella. La diga, com’èla andada?

Florindo. Datemi un bicchier d’acqua, per carità.

Brighella. (Ho inteso, l’è sciutto affatto). (da sè) Volela che la vegna, o che la vaga?