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della Toscana, sono sì note al Mondo, e hanno cotanto le penne più accreditate degli Storici esercitate, che io Scrittore bassissimo, non oso fame parola; e Voi siete cotanto, per le vostre eroiche virtù, noto al Mondo, che stile non ho bastante per encomiarvi, e temerei tra’ fogli di comici sentimenti vergati, oltraggiar il chiarore delle vostre glorie. Livorno esulta per causa vostra; Firenze vanta Voi per suo Figlio; Cesare vi ha collocato fra’ suoi più cari e pregiati Ministri; la Toscana vi ama, il Mondo vi onora, il Cielo vi benedice.
Io fra i veneratori del vostro Nome, io colla PAMELA mia fra le braccia, a Voi mi presento con umiltà e con fiducia. La vostra naturale dolcezza, la vostra benignità al Mondo tutto palese, di accogliere non isdegnerà sotto il vostro altissimo patrocinio la Commedia e l’Autore; una figlia infelice ed un padre perseguitato, li quali si rideranno di ogni avverso destino, se voi li difenderete col nome invitto dell’Eccellenza Vostra, a cui con profondissimo ossequio umilmente m’inchino.
Di V. E.
Umiliss. Divotiss. e Obbligatiss. Servo |