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Ottavio. Via, leggi.

Arlecchino. Adess che no gh’è Brighella, lezerò con franchezza. Colù me dava suggezion.

Ottavio. (È un carattere originale costui. Brighella è un buon uomo, ma bisogna tenerlo basso). (da sè) Animo, spicchiati.

Arlecchino. Flati della prima insporcata.

Ottavio. Via, bravo. Piatti della prima portata.

Arlecchino. Due poppe di stucco fatte al torno.

Ottavio. Benissimo. Due zuppe di succo estratto di cotorno.

Arlecchino. Un flato negl’intestini.

Ottavio. Oh bello! Un piatto di latticini.

Arlecchino. Due campioni raffreddati per gelosia.

Ottavio. Oh caro! Due capponi freddi con gelatina.

Arlecchino. Quattro pilastri disusati in un burò.

Ottavio. Evviva. Quattro pollastri disossati in ragù.

Arlecchino. Un pastizzo d’otto sonagli colla peste sforzata.

Ottavio. Oh maledetto! Un pasticcio d’otto quaglie colla pasta sfogliata.

Arlecchino. Un fracasso da bordello.

Ottavio. Un fracandò di vitello.

Arlecchino. Un matto coi rognoni, con una calza tedesca.

Ottavio. Non si può dir meglio. Un piatto di piccioni colla salsa tedesca.

Arlecchino. Seconda portata.

SCENA XI1.

Cameriere e detti.

Cameriere. Illustrissimo. Il signor Contino.

Ottavio. Venga, venga. (cameriere via)

Arlecchino. Seconda portata.

Ottavio. Va via.

Arlecchino. Un Ariosto all’Olandese.

  1. Continua sc. IV nell’ed. Paperìni.