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IL CAVALIERE DI BUON GUSTO | 185 |
Florindo. Io non saprei che dire.
Beatrice. Se non sapete che dire, vi suggerirò io qualche cosa. Dite al signor zio che la nostra casa è in disordine, che i suoi magnifici trattamenti l’hanno precipitata, e che altro non manca che il di lui matrimonio per terminare di rovinarla.
Ottavio. Avete inteso? Animo, dite su. (a Florindo)
Florindo. Ma... Se la cosa fosse così...
Eleonora. Eh, che il nipote non ha da impacciarsi negli affari del zio.
Clarice. Sarebbe bella che il zio avesse a dipendere dal nipote.
Beatrice. Queste due signore si riscaldano. Ognuna aspira a sì gran fortuna. Levatele di pena. Nominate la vostra sposa.
Ottavio. Orsù, vi vo’ dar a tutti questo sì gran piacere. Signor Pantalone, queste dame desiderano ch’io faccia loro conoscere la mia sposa; ho promesso di farlo, ed è giusto che lo faccia. Signore mie, la sposa che ho scelta la sposa ch’io amo, la sposa che ho sposata, sapete chi è? È una società1col signor Pantalone de’ Bisognosi: osservate il contratto delle nostre nozze.
Colla presente Scrittura ecc.
Resta stabilita una Società per dieci anni fra il nobile signor Conte Ottavio Astolfi e il signor Pantalone de’ Bisognosi, avendo posto il primo Ducati 40,000 di capitale, ed il secondo 20,000, acciò sieno questi impiegati in negozio, e l’utile sia a porzione de’ sopraddetti compagni; e perchè il signor Pantalone deve prestar il nome e l’assistenza al negozio, avrà di più sopra gl’intieri utili un dieci per cento.
Avete sentito? Ecco la mia sposa, ecco il mio contratto. In questa maniera si disingannerà chi parla di me con poco rispetto, e perchè mi vede spendere più di quel che rendono l’entrate della famiglia, crede ch’io dissipi, giudica ch’io rovini la casa; ecco la miniera, donde ricavo il modo di mantenere i miei onesti piaceri, senza pregiudizio del patrimonio. La mercatura
- ↑ Bett. e Pap. aggiungono: mercantile.