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IL CAVALIERE DI BUON GUSTO 181

Ottavio. Bravo; questa è un’ambasciata fatta con buonissima grazia. Il mio maestro di casa si porta bene. Che dite, signora cognata, siete contenta dell’espressioni, della Marchesina?

Beatrice. Ha poi ella detto veramente così? (a Brighella)

Brighella. Cussì, da omo d’onor, da mistro de casa onorato.

Ottavio. Fate avvisare la Marchesina, ch’or ora saremo tutti da lei. (a Brighella)

Brighella. Subito la servo. (parte)

Ottavio. Signora Baronessa, favorisca. (offre la mano a Clarice)

Eleonora. Signor Conte, a venir qui ha favorito me.

Ottavio. È vero, non posso disertare. Conte Lelio, servite voi la Baronessa.

Clarice. Qua, qua. Contino, favoritemi voi. (parte col Contino)

Lelio. (Sgarbata! senza civiltà! Mi tratta così, perchè non mi fo mangiare il mio). (da sè)

Ottavio. Via, servite mia cognata. Contessa, andiamo. (parte con Eleonora)

Lelio. Comanda? (a Beatrice)

Beatrice. Mi fa grazia.

Lelio. (Manco male. Da questa posso sperare quel che non posso sperar da quell’altra. In occasione di nozze si faranno de’ buoni pranzi). (parte con Beatrice; Pantalone e Dottore seguono)

SCENA IV.

Camera della marchesina Rosaura.

La Marchesina Rosaura ed il Paggio.

Rosaura. Venite qui, tornate a dire come ha detto il maestro di casa del conte Ottavio.

Paggio. Ha detto così, che il signor conte Ottavio riverisce la signora Marchesina, e le fa sapere che or ora sarà qui con tutta la conversazione.

Rosaura. Anche la signora contessa Beatrice?

Paggio. Non ha detto altro.