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IL CAVALIERE DI BUON GUSTO 125

Cameriere. Ma perchè?...

Ottavio. Andate in questo momento.

Cameriere. La supplico per carità.

Ottavio. Meno repliche.

Cameriere. Pazienza! Me ne anderò.

Brighella. (Signor maestro di casa, la reverisco). (al cameriere)

Cameriere. (Sian maledetti i libri, e quei che li stampano), (da sè, parte)

Brighella. (Questa la godo, da galantomo). (da sè)

Ottavio. Un servitore bugiardo non fa per me.

Bibliotecario. V. S. illustrissima è di buon gusto in tutte le cose, e lo è ancora nella scelta dei servidori.

Ottavio. Sì, i miei servitori li pago bene. Do loro un salario che diffìcilmente avranno da un altro; li premio e li regalo, ma voglio che abbiamo tre ottime qualità: puntualità, attenzione e pulizia.

Brighella. (L’è un padron adorabile! Per lu me butteria nel fogo. Bel servir un padron generoso!) (da sè)

Ottavio. Brighella.

Brighella. Illustrissimo.

Ottavio. Quanti anni sono, che siete in casa mia?

Brighella. Sarà dodes’anni, e me par dodese zorni. Ho sempre ringrazià el cielo d’esser al servizio d’un cavalier tanto benigno come V. S. illustrissima, e spero de terminar in sta benedetta casa i mi zorni.

Ottavio. Io non ho mai avuto a dolermi del vostro servizio; siete un uomo fedele, siete onorato e civile; perciò destino appoggiare a voi il carico di maestro di casa.

Brighella. Illustrissimo, no so cossa dir; resto attonito e mortificà; la consolazion me leva el respiro, e no trovo termini per ringraziarla.

Ottavio. Il ringraziamento che avete a farmi, sarà l’attenzione e la fedeltà del vostro servizio.

Brighella. Spero che V. S. illustrissima non averà da dolerse della mia mala volontà; circa l’abilità, farò tutto per ben servirla.

Ottavio. Oh via, andate a deporre la livrea. Dite alla donna di governo, che vi dia due abiti da campagna del mio guardaroba.