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124 ATTO PRIMO

Ottavio. Da vestire.

Brighella. Subito. (parte)

Ottavio. A Napoli, avete servito da cameriere.

Cameriere. L’ho fatto per necessità.

SCENA IV.

Brighella con l’abito, va per metterlo ad Ottavio, e detti.

Cameriere. Date qua, non tocca a voi.

Brighella. Son servitor anca mi.

Cameriere. Gli staffieri non mettono le mani addosso ai padroni. (gli prende l’abito e veste Ottavio)

Brighella. (Chi sa che un zorno la fortuna no me fazza buttar zo sta livrea). (da sè

SCENA V.

Il Bibliotecario col libro, e detti.

Bibliotecario. Eccola servita.

Ottavio. (Prende il libro, lo mette sul tavolino, siede e legge.)

Cameriere. (Se io arrivo a esser maestro di casa, voglio far abbassar l’albagìa a questi staffieri). (a Brighella)

Brighella. (Me confido che el padron l’è un cavalier de giustizia). (al cameriere)

Ottavio. Signor maestro di casa. (al cameriere)

Cameriere. Illustrissimo.

Ottavio. Venga qua, signor maestro di casa.

Cameriere. Grazie alla bontà di V. S. illustrissima.

Ottavio. Ella ha servito a Vipacco.

Cameriere. Illustrissimo sì.

Ottavio. Vipacco, borgo d’Italia nel Friuli, nella Contea di Gorizia, vicino alla sorgente d’un fiume da cui prende il nome. (leggendo)

Cameriere. Mi creda, illustrissimo...

Ottavio. Siete un briccone. Andate via subito dal mio servizio.