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IL CAVALIERE DI BUON GUSTO | 123 |
molto più. Mi converrà provvederne un altro. Ma frattanto chi supplirà alle di lui veci?
Brighella. Vussustrissima cognosse i so servitori. La sa de tutti l’abilità, la sa de chi la se pol fidar, onde no la pol fallar.
Cameriere. Illustrissimo; io ho servito tre anni per maestro di casa.
Ottavio. Dove?
Cameriere. In una città che si chiama Vipacco.
Ottavio. Vipacco? Dov’è questo Vipacco?
Cameriere. Nel principio della Germania, fra il Friuli Tedesco e la Stiria.
Ottavio. Io ho viaggiato quasi tutta l’Europa, e non mi sovviene questa città. Parmi aver sentito dire, che Vipacco sia una piccola villa. 1
Cameriere. Oh illustrissimo no; è una città. (L’ho detta, bisogna sostenerla). (da sè)
Ottavio. Bene, sarà. Chiamatemi il bibliotecario. (a Brighella)
Brighella. La servo.2 (parte)
SCENA III.
Il Conte Ottavio ed il Cameriere, poi il Bibliotecario e Brighella.
Ottavio. Chi avete servito? (al cameriere)
Cameriere. Un cavaliere di quel paese.
Ottavio. Quanto vi dava di salario?
Cameriere. Tre zecchini il mese, e le spese.
Bibliotecario3. Eccomi a’ suoi comandi.
Ottavio. Portatemi il tomo di Martiniè, lettera V4.
Bibliotecario. La servo subito. (parte)
Cameriere. (Ora leggerà, e non si ricorderà più di Vipacco). (da sè)
- ↑ Vedi vol. I, p. 45, della presente ed. e Mémoires di C. G., P. I, ch. 17.
- ↑ Segue nelle edd. Bett., Pap. ecc.: (Siestu maledetto! Vipacco una gran città? E el patron ghe lo crede!)
- ↑ Qui comincia nell’ed. Bett. la sc. III.
- ↑ Alludesi al famoso Dictionnaire géographique el critique, tt. 10 in foglio, di Ant. Bruzen de la Martinière (1662-1746), più volte ristampato (a Ven. dall’ed. Pasquali, 1737).