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A SUA ECCELLENZA
IL SIGNOR
GIOVANNI MOCENIGO
NOBILE PATRIZIO VENETO.
U
NA Commedia che rappresenta un Cavalier di buon gusto, a chi mai può esser meglio che all’E. V. raccomandata? Ella è il prototipo de’ Cavalieri, ed il di Lei buon gusto può servire di regola, di moderazione, di esempio. Quando ho io questa mia Commedia formata, non avea la fortuna ancora di conoscere perfettamente l’E. V.1 Io in vero ammirava in qualche distanza gl’infiniti suoi meriti, ma non potea distinguerli da vicino, non essendo fra ’l numero degli attuali suoi servitori: la fortuna ha voluto beneficarmi coll’acquisto di un Padrone, di un Protettore sì grande. Se ora formar dovessi il Cavalier di buon gusto, o lo farei con una inesplicabile facilità, o non lo farei altrimenti, per non proporre un modello, difficilissimo da imitarsi. Quali sono que’ pregi, de’ costumi, quegli esercizi, che possono caratterizzare il vero Cavalier di buon gusto? Eccoli: sono quelli che ammiransi nell’E. V. verificati. Generosità, Gentilezza, Contegno, Amor per le Lettere, Inclinazione per le belle Arti, Brio nelle conversazioni. Magnificenza ne’ trattamenti. Spirito pronto, feconda lingua e sincerissimo cuore. Parrà difficile che tutte queste belle Virtù sieno con armonia perfetta in un oggetto2 solo verificate; eppure chi ha l’onor di conoscere l’E. V., chi ha la fortuna di possedere o la sua amicizia, o la sua protezione, non solo tutti cotesti pregi può in Lei riconoscere, ma tanti altri, che io non arrivo a discernere, o bastantemente non so colla penna