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90 | ATTO TERZO |
Pamela. È venuto a posta mio padre.
Jevre. Cara Pamela, non ci vedremo mai più?
Pamela. Per carità, non mi fate piangere.
SCENA VIII.
Monsieur Longman e dette.
Longman. (Esce, guardando se vi è Milord) Pamela.
Pamela. Signore.
Longman. Partite?
Pamela. Parto.
Longman. Quando?
Pamela. Questa sera1.
Longman. Ah! (sospira)
Pamela. Pregate il cielo per me.
Longman. Povera Pamela!
Pamela. Vi ricorderete di me?
Longman. Non me ne scorderò mai.
Jevre. Monsieur Longman, le volete bene a Pamela?
Longman. Madama, io l’amo teneramente.
Jevre. Poverina! Prendetela voi per moglie.
Pamela. Ah!
Jevre. Che dite. Pamela? Lo prendereste?
Pamela. Madama, perdonatemi, voi mi dite cose, alle quali non vi posso rispondere.
Jevre. Eppure monsieur Longman...
Longman. Zitto, madama, che se viene il padrone, povero me.
Jevre. Mi dispiace non averci pensato prima, ma siamo ancora a tempo. Pamela, ne parlerò a vostro padre. Che ne dite, monsieur Longman?
Longman. Ah madama Jevre, non so che dire.
Jevre. Se Pamela parte, mi porta via il cuore.
Longman. Ed io resto senz’anima.
- ↑ Bett. e Pap.: Domattina per tempo.