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IL TEATRO COMICO | 63 |
Eleonora. A che cosa vi siete voi appigliato?
Lelio. A fare il comico.
Eleonora. Ed io dovrò abbassarmi a tal segno?
Lelio. Signora mia, come state d’appetito?
Eleonora. Alquanto bene.
Lelio. Ed io benissimo. Andiamo a desinare, che poi ne parleremo.
Eleonora. Il capo di compagnia non mi ha mandato l’invito.
Lelio. Non importa. Andiamo, che è galantuomo. Non vi rifiuterà.
Eleonora. Ho qualche difficoltà.
Lelio. Se avete difficoltà voi, non l’ho io. Vado a sentire l’armonia de’ cucchiai, che è la più bella musica di questo mondo. (parte)
Eleonora. Staffiere, che facciamo?
Staffiere. Io ho una fame, che non posso più.
Eleonora. Andiamo o non andiamo?
Staffiere. Andiamo, per amor del cielo.
Eleonora. Bisognerà superar la vergogna. Ma che farò? Mi lascierò persuadere a far la comica? Mi regolerò secondo la tavola de’ commedianti. Già, per dirla, è tutto teatro, e di cattiva musica può essere ch’io diventi mediocre comica. Quante mie compagne farebbero così, se potessero! È meglio guadagnarsi il pane colle sue fatiche, che dar occasione di mormorare. (parte collo staffiere)
Fine dell’Atto Secondo.