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Di Gian Rinaldo Carli (di Capodistria, 1720-95), a cui è dedicata la commedia, autore delle Monete ecc. e delle Lettere Americane, collaboratore del Verri (L. Ferrari, Del «Caffè» periodico milanese ecc., Pisa, 1899), Presidente a Milano del Supremo Consiglio di Pubblica Economia e del R. Ducal Magistrato Camerale, non si può parlare brevemente. Vedasi l’Elogio storico del Bossi (Ven. 1797); le Biogr.ie, V, del Tipaldo, ecc. Vedovo di Paolina Rubbi, sposò nel 1752 Anna Maria Lanfranchi vedova Sanmartini, dama senese «di molto brio e talento» (Bossi), Troveremo nell’epistolario goldoniano alcune lettere al Carli (v. Urbani, Lettere di C. G., Ven. 1880; ed E. Longo, in Pagine Istriane, V, 2-3); e del Carli ricorderemo i Frammenti, nel 1755, onde restò deriso il Chiari.

G. O.


Questa commedia fu stampata la prima volta nell’ed. Bettinelli di Venezia (t. VII, 1753?) col titolo i Poeti, sotto il quale fu rappresentata; e comparve subito dopo a Bologna (con lo stesso titolo: Pisarri, 1754) e quindi a Firenze, nell’ed. Paperini (VIII, 1754), e a Pesaro (Gavelli, VIII, ’54). Seguirono poi le edd. di Torino (Fantino Olzati, X, ’57 e Guibert Orgeas, XI, ’73), Venezia (Savioli, III, ’70 e Zatta, cl. 2.a, X, ’91), Livorno (Masi), Lucca (Bonsignori) e altre nel Settecento. Non si trova nell’ed. Pasquali, incompiuta. — La presente ristampa fu condotta principalmente sul testo dell’ed. Paperini, ma reca in nota, a piè di pagina, le varianti. Valgono tutte le osservazioni già fatte per le precedenti commedie.