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606 | ATTO TERZO |
Corallina. Eh, che non la conoscete!
Ch’ora salta qua e là.
Prego il ciel vi salti attorno,
E v’aggiusti come va.
Che v’interni i suoi favori,
E che più non esca fuori.
Lelio. Obbligatissimo alle vostre grazie. Ditemi: il signor Tonino è veramente vostro marito?
Il cor palesa al pensamento eguale.
Lelio. Certamente sarete voi altri una coppia d’eroi. Un uomo ed una donna, che vanno per il mondo a far mercanzia di versi e di rime, che s’introducono nelle case a scroccare, saranno qualche cosa di buono.
Se il vostro genio avessi secondato;
Ma poichè son per voi troppo onorata,
Meco tosto d’umor siete cangiato.
Questa pur troppo è la dottrina usata,
Si disprezza virtute, il vizio è amato;
Ma siatemi severo, o pur cortese,
Io vi manderò sempre a quel paese. (parte)
Lelio. O che femmina impertinente! Ma è così; le donne, quando sanno qualche cosa, pretendono cacciarsi gli uomini sotto i piedi. Se studiassero, poveri noi! Ma farò io calar la superbia a questi impostori.
Alfin si scopre, e l’albagia depone. (parte)