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IL POETA FANATICO | 601 |
son tutte cose che traviano la mente e fanno perder l’amore alle Muse.
Beatrice. Guardate che ella non vi precipiti.
Ottavio. Non mi seccate.
Beatrice. Maritatela.
Ottavio. Non mi seccate.
Beatrice. Ve ne pentirete.
Ottavio. Gente cui si fa notte innanzi sera.
Beatrice. Questa1 canzone non la posso soffrire. (parte)
Ottavio. Ho piacer di saperlo; quando vorrò farla andar via, principierò a dire:
SCENA V.
Brighella colla cioccolata, ed Ottavio.
Ottavio. Che cos’è quella?
Brighella. La cioccolata.
Ottavio. Chi te l’ha ordinata?
Brighella. La patrona.
Ottavio. Mia moglie?
Brighella. Signor sì.
Ottavio. Come! Così mi consuma la cioccolata? Così ne tien conto?
Brighella. Me pareva anca mi, che la fusse buttada via.
Ottavio. E a chi la devi portare?
Brighella. Al signor Tonin e alla so consorte.
Ottavio. Oh sì, sì, ai poeti, sì. Portala, portala.
Brighella. E no l’è buttada via?
Ottavio. Anzi è impiegata benissimo. Ai poeti? Tutto. Presto, porta la cioccolata, e di’ loro che desidero rivederli, che anderò a ritrovarli, se mi permettono.
- ↑ Bett.: Questa maledetta.