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588 | ATTO SECONDO |
Che di voi disprezza l’arte,
Egli sparge il suo sudore
Sullo studio delle carte,
E procura il suo guadagno
Sulla strage del compagno.
Dalle donne brutte o belle
Voi sarete discacciate,
Che nel liscio della pelle
Spendon mezze le giornate.
Stanno a letto assai di giorno,
E la notte vanno attorno.
Una volta gli amoretti
Favoriva ancor la Musa;
Con canzoni e con sonetti
Far l’amor più non si usa.
Or la gente è persuasa,
Che sia meglio entrar in casa.
Le gran menti non si degnano
Oggi più di poesia;
Studian cose, cose insegnano
Da oscurar la fantasia;
E chi sale troppo in alto,
Fa talvolta un brutto salto.
Non sperate ritrovare
Dai poeti alcun ristoro:
Non pon darvi da mangiare,
Non ne han nemmen per loro;
Per la fame i poverelli
Son di voi fatti ribelli.
Ma se niuno vi vuol seco,
Se ciascun vi manda via,
Muse, su venite meco,
Io vi prendo in compagnia.