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IL POETA FANATICO | 587 |
Florindo. (Che dite del sonetto della signora Eleonora?) (a Rosaura)
Rosaura. (Non è suo: gliel’ha fatto un giovine studente, che lo ha confidato a Brighella).
Florindo. (Non è cosa fuor di uso. Quasi tutte queste signore, che passano per poetesse, si fanno fare le composizioni dagli altri).
Che cantare il ver solete.2
Non sperate aver seguaci,
Che derise in oggi siete.
Più non v’è chi dietro a voi
Perder voglia i giorni suoi.
Non entrate, o meschinelle,
Nello studio d’un legale,
Che alle vostre rime belle
La bugia colà prevale;
E si studia onninamente
Attrappar qualche cliente.
Non andate, o poverette,
Da quel medico stupendo,
Dove a caso le ricette
Di sua mano ei sta scrivendo.
Dar la vita è vostra sorte,
Egli studia a dar la morte.
Lungi, lungi, Muse amare3,
Dalla casa del mercante.
Egli studia accumulare
Giorno e notte il suo contante;
E col peso e la misura
D’ingannare altrui procura.