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pubblichi in questi fogli verso di essa l’ossequio mio, e soffra il gentilissimo Signor Conte, che seco lui un poco più mi avanzi, offrendogli per tributo del mio rispetto una delle miserabili opere mie. Non è certamente l’offerta al grado suo ed al suo sapere proporzionata, ma almeno conoscerà che per tal modo fra il novero de’ Protettori miei desidero collocarlo, e non isdegnerà, io spero, d’accordarmelo cortesemente.

Ad un Poeta illustre presento io un Poeta Fanatico, e in ciò facendo, mi lusingo di sollevarlo alcun poco dalle seriose ed utili sue occupazioni. Questa Commedia ebbe la sorte di non dispiacerle in Teatro; può darsi che egualmente vaglia a divertirla in leggendola. È vero che da vicino si veggono assai più i difetti, che da lontano, ma gli uomini di vista pronta, com’ella è, tutto veggono in una occhiata, onde nuovi non gli arriveranno i difetti, siccome comprenderà le mutazioni che ho creduto bene di farvi, e specialmente quella del titolo, che interessa gli amatori della sana Poesia.

Gradisca Ella per tanto benignamente l’offerta; ed io inchinandomi rispettosamente alla nobilissima Dama sua, con profondissimo ossequio mi rassegno

Di V. S. Illustrissima



Umiliss. Devotiss. ed Obbligatiss. Serv.
Carlo Goldoni.