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504 | ATTO TERZO |
SCENA X1.
Donna Luigia, Colombina e detti.
Luigia. Signori miei, che vogliono? Che si fa qui con Isabella?
Sancio. Senza che ve lo dica, m’immagino che appress’a poco ve ne avvedrete.
Luigia. Si sposa forse al signor Conte?
Sancio. Sì signora, e prima di farlo, vi si usa2 il dovuto rispetto.
Luigia. Mi chiedete l’assenso per farlo, e me ne date notizia dopo fatto?
Sancio. Come vi piacerebbe che si facesse?
Luigia. Isabella3 è ancor troppo giovane, e non voglio che si mariti per ora.
Isabella. (Uh povera me!) (da sè)
Conte. Signora donna Luigia, vi supplico d’acquietarvi. Ormai la cosa è fatta; ci siamo dati la fede, sarà mia sposa, e da qui a pochi giorni partirà meco per Roma4.
Luigia. Io non voglio assolutamente.
Sancio. Ed io voglio; e sono il padrone io.
Luigia. (Ho una rabbia, che mi sento crepare). (da sè)
SCENA XI5.
Il Paggio e detti.
Paggio. Eccellenza, il signor Pantalone de’ Bisognosi desidera udienza.6
Sancio. Venga. È padrone.
Paggio. Eccellenza sì. (Ho buscato mezzo scudo7). (da sè, parte)
Sancio. Che avete donna Luigia, che parete una furia?
Isabella. (Ha invidia di me). (da sè)
- ↑ Sc. XIV nell’ed. Bett. e XVII nell’ed. Pap.
- ↑ Bett., Pap. ecc. aggiungono: anche a voi.
- ↑ Bett., Pap. ecc.: Nel primo caso direi che Isabella.
- ↑ Da questo punto segue la scena diversamente nelle edd. Bettin., Paper, ecc.: come si vede nell’Appendice.
- ↑ Sc. XV. nell’ed. Bett. e XVIII nell’ed. Pap.
- ↑ Segue nelle edd. Bett., Pap. ecc.: «Sanc. Mi dispiace che non vi sia il segretario. Ditegli che torni. Pag. Ha gran premura. Sanc. Venga. Pag. Eccellenza sì ecc.».
- ↑ Bett.: due paoli.