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36 ATTO PRIMO


troppo è stato praticato da’ comici questo bel lazzo, ma ora non si usa più. Si può dare maggior inezia? Arlecchino bastona il padrone, e il padrone lo soffre, perchè è faceto? Signor poeta, se non ha qualche cosa di più moderno, la prego, non s’incomodi più oltre.

Lelio. Sentite almeno questo dialogo.

Orazio. Sentiamo il dialogo.

Lelio. Dialogo primo. Uomo prega, donna scaccia. Uomo. Tu sorda più del vento, non odi il mio lamento? Donna. Olà, vammi lontano, insolente qual mosca o qual tafano. Uomo. Idolo mio diletto...

Orazio. Non posso più.

Lelio. Abbiate compassione.

Orazio. Andateli a cantar sul colascione. (parte)

Lelio.1Donna. Quanto più voi mi amate, tanto più mi seccate. Uomo. Barbaro cuore ingrato.

Eugenio. Anch’io, signor poeta, son seccato. (parte)

Lelio.2 Donna. Va’ pure, amante insano, già tu mi preghi invano. Uomo. Sentimi, o donna, o Dea...

Petronio. Oh, mi ha fatta venire la diarrea. (parte)

Lelio.3 Donna. Fuggi, vola, sparisci. Uomo. Fermati, o cruda arpia.

Beatrice. Vado via, vado via. (parte)

Lelio. Non far di me strapazzo4.

Placida. Signor poeta mio, voi siete pazzo. (parte)

Lelio. Donna. Non sperar da me pietà, che pietà di te non ho. Uomo. Se pietà da te non ho, disperato morirò. Come! Tutti si sono partiti? Mi hanno piantato? Così scherniscono un uomo della mia sorte? Giuro al cielo, mi vendicherò. Farò loro vedere chi sono. Farò recitare le mie commedie a dispetto loro, e se altro luogo non troverò per esporle, le farò recitar sopra un

  1. Bettin. aggiunge la didascalia: (S’accosta a Florindo). Il nome di Fiorindo è nell’ed. Bett. invece di Eugenio.
  2. Bettin. aggiunge: (Va dal Dottore). Il Dottore è Petronio.
  3. Bettin. aggiunge: (Va da Beatrice).
  4. Bettin. aggiunge: (verso Rosaura). Rosaura è Placida.