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IL BUGIARDO 375

Lelio. Io non dico bugie. In casa ci sono stato.

Pantalone. E ti ha cenà con ela?

Lelio. Per dirvi la verità, sì signore, ho cenato con lei.

Pantalone. E no ti gh’ha riguardo a torte ste confidenze con una putta?

Lelio. Ella mi ha invitato, ed io sono andato.

Pantalone. Te par che un omo maridà abbia da far de ste cosse?

Lelio. È vero, ho fatto male: non lo farò più.

Pantalone. Maridà ti xe certo.

Lelio. Quando non fosse morta mia moglie.

Pantalone. Perchè hala da esser morta?

Lelio. Può morire di parto.

Pantalone. Se la xe in sie mesi.

Lelio. Può abortire.

Pantalone. Dimme un poco. Sastu chi sia quella siora Rosaura, colla qual ti ha parlà e ti xe stà in casa?

Lelio. È la figlia del dottor Balanzoni.

Pantalone. Benissimo: e la xe quella che stamattina t’aveva proposto de darte per muggier.

Lelio. Quella?

Pantalone. Sì, quella.

Lelio. M’avete detto la figlia d’un Bolognese.

Pantalone. Ben, el dottor Balanzoni xe bolognese.

Lelio. (Oh diavolo, ch’ho io fatto!) (da sè

Pantalone. Cossa distu? Se ti geri libero, l’averessistu tiolta volentiera?

Lelio. Volentierissima, con tutto il cuore. Deh, signor padre, non la licenziate; non abbandonate il trattato, pacificate il signor Dottore, teniamo in buona fede1 la figlia. Non posso vivere senza di lei.

Pantalone. Ma se ti xe maridà.

Lelio. Può essere che mia moglie sia morta.

  1. Bett.: in speranza.