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LA BOTTEGA DEL CAFFÈ | 283 |
SCENA XI.
Don Marzio, poi un Capo1 di birri mascherato ed altri Birri nascosti; poi Trappola.
Don Marzio. Costui è alla vigilia della galera. Se trova alcuno che scopra la metà delle sue bricconate, lo pigliano prigione immediatamente.
Capo. (Girate qui d’intorno, e quando chiamo, venite). (alli birri sulla cantonata della strada, i quali si ritirano)
Don Marzio. (Carte segnate! Oh che ladri!) (da sè)
Capo. Caffè. (siede)
Trappola. La servo. (va per il caffè e lo porta)
Capo. Abbiamo delle belle giornate.
Don Marzio. Il tempo non vuol durare.
Capo. Pazienza. Godiamolo finchè è buono.
Don Marzio. Lo goderemo per poco.
Capo. Quando è mal tempo, si va in un casino e si giuoca.
Don Marzio. Basta andare in luoghi dove non rubino.
Capo. Qui, questa bottega vicina mi pare onorata.
Don Marzio. Onorata? È un ridotto di ladri.
Capo. Mi pare sia messer Pandolfo il padrone.
Don Marzio. Egli per l’appunto.
Capo. Per dir il vero, ho sentito dire che sia un giuocator 2 di vantaggio.
Don Marzio. È un baro solennissimo.
Capo. Ha forse truffato3 ancora a lei?
Don Marzio. A me no, che non son gonzo. Ma quanti capitano, tutti li tira al trabocchetto.
Capo. Bisogna ch’egli abbia qualche timore, che non si vede.
Don Marzio. È dentro in bottega, che nasconde le carte.
Capo. Perchè mai nasconde le carte?
Don Marzio. M’immagino, perchè sieno fatturate.