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LA BOTTEGA DEL CAFFÈ 257

SCENA X.

Placida da pellegrina, alla finestra della locanda, e detti.

Placida. (Non vedo più il signor Eugenio). (da sè)

Don Marzio. Ehi? Avete veduto la pellegrina? (a Lisaura, dopo avere osservato Placida coll’occhialetto)

Lisaura. E chi è colei?

Don Marzio. Una di quelle del buon tempo.

Lisaura. E il locandiere riceve gente di quella sorta?

Don Marzio. È mantenuta.

Lisaura. Da chi?

Don Marzio. Dal signor Eugenio.

Lisaura. Da un uomo ammogliato? Meglio!

Don Marzio. L’anno passato, ha fatto le sue.

Lisaura. Serva sua. (ritirandosi)

Don Marzio. Andate via?

Lisaura. Non voglio stare alla finestra, quando in faccia vi è una donna di quel carattere. (si ritira)

SCENA XI.

Placida alla finestra, Don Marzio nella strada.


Don Marzio. Oh, oh, oh, questa è bella! La ballerina si ritira, per paura di perdere il suo decoro! Signora pellegrina; la reverisco. (coll’occhialetto)

Placida. Serva devota.

Don Marzio. Dov’è il signore Eugenio?

Placida. Lo conosce ella il signore Eugenio?

Don Marzio. Oh, siamo amicissimi. Sono stato poco fa a ritrovare sua moglie.

Placida. Dunque il signore Eugenio ha moglie?

Don Marzio. Sicuro che ha moglie; ma ciò non ostante gli piace divertirsi coi bei visetti. Avete veduto quella signora che era a quella finestra?