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LA BOTTEGA DEL CAFFÈ | 213 |
Trappola. Vi metto degli avanzi di ieri sera?
Ridolfo. No, fatelo buono.
Trappola. Signor padrone, ho poca memoria. Quant’è che avete aperto bottega?
Ridolfo. Lo sapete pure. Saranno incirca otto mesi.
Trappola. È tempo da mutar costume.
Ridolfo. Come sarebbe a dire?
Trappola. Quando si apre una bottega nuova, si fa il caffè perfetto. Dopo sei mesi al più, acqua calda e brodo lungo. (parte)
Ridolfo. È grazioso costui; spero che farà bene per la mia bottega, perchè in quelle botteghe dove vi è qualcheduno che sappia fare il buffone, tutti corrono.
SCENA II.
Ridolfo e messer Pandolfo dalla bottega del giuoco,
strofinandosi gli occhi come assonnato.
Ridolfo. Messer Pandolfo, volete il caffè?
Ridolfo. Sì, mi farete piacere.
Ridolfo. Giovani, date il caffè a messer Pandolfo. Sedete, accomodatevi.
Ridolfo. No, no, bisogna che io lo beva presto, e che ritorni al travaglio. (un giovane porta il caffè a Pandolfo)
Ridolfo. Giuocano ancora in bottega?
Ridolfo. Si lavora a due telai.
Ridolfo. Così presto?
Ridolfo. Giuocano da ieri in qua.
Ridolfo. A che giuoco?
Ridolfo. A un giuoco innocente: prima e seconda1
Ridolfo. E come va?
Ridolfo. Per me va bene.
Ridolfo. Vi siete divertito anche voi a giuocare?
Ridolfo. Sì, anch’io ho tagliato un poco.
- ↑ Intende al Faraone. [nota originale]