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vostra gran Patria, e i giudizj vostri in Milano, e ovunque la fama arriva del vostro Nome, sono autorevoli, decisivi e certi.

Taccia dunque, e suo malgrado si morda il labbro, chi o per invidia, o per altro men disonesto fine, volesse le Commedie mie lacerare. Tutte son esse dal vostro Nome difese, poichè se questa Voi difendete, che in certo modo è delle altre regola e guida, non potete quelle che seguono abbandonare.

Per compiere la fortuna mia e quella delle povere mie Commedie, mancami solo che Voi nella vostra splendida e grandiosa villeggiatura, ove al numeroso concorso degli Ospiti e de’ Vicini, fra gli altri magnifici trattenimenti dar solete quello della Commedia, alcuna delle mie rendiate degna di essere recitata da Voi e da’ valorosi vostri Compagni.

La vostra facondia, il vostro spirito, il vostro brio non contenterebbesi già di quello che rozzamente ho io scritto; ma di quante vezzose, brillanti cose non sentirebbonsi arricchite le Scene, e quanta maggior forza Voi non dareste ai pensieri, agli affetti; giacchè per detto comune di tutti quelli che hanno avuto la fortuna di udirvi e di mirarvi sulle vostre nobili Scene, Voi siete la miglior Attrice, e la più pronta e la più dotta parlatrice d’Italia.

Voi anche di quest’onore mi lusingaste, e in vano mai non parlaste, onde son quasi certo di conseguirlo; siccome ora, mercè la vostra benignità e grazia, posso imprimere su questo ossequioso foglio, ch’io sono col più profondo rispetto

Di Voi, Nobilissima Dama


Torino, 24 Aprile 17511.


Umiliss. Divotiss. e Obbligatiss. Serv.
Carlo Goldoni.




  1. Questa data si legge soltanto nell’ed. Bettinelli di Venezia (t. II, 1751), dove fu stampata la prima volta la presente lettera di dedica.