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LE FEMMINE PUNTIGLIOSE | 167 |
SCENA XVII.
Arlecchino con una guantiera con boccette di rinfreschi, ed Uomini con sorbettiere, ed il conte Onofrio; poi la contessa Beatrice ed il conte Lelio.
Arlecchino. Poder vegnir?
Onofrio. Venir, venir. Che cosa aver?
Arlecchino. Portar acqua per refrescar.
Onofrio. Lassar veder. (prende due boccette e se le beve)
Arlecchino. Maledetto! E mai no crepar?
Onofrio. Tegnir, andar. (ripone le due boccette sulla guantiera)
Arlecchino. Mi andar, e ti mandar. (parte cogli uomini)
Onofrio. Quel vino di Canarie mi ha eccitato la sete.
Beatrice. Ecco le dame che principiano a venire.
Onofrio. Io me ne vado, e vi aspetto a cena. (parte)
Beatrice. Sonatori, principiate la sinfonia. (Sonatori suonano)
SCENA XVIII1.
La contessa Clarice, servita da un Cavaliere che non parla. Altre due Dame con due Cavalieri che non parlano. Beatrice va a ricevere le due Dame, le quali entrano, servite di braccio da’ loro Cavalieri. Entrati che sono, Beatrice fa seder le tre Dame in mezzo, nel primo luogo. I Cavalieri siedono, discorrendo fra di loro, nelle sedie laterali. Lelio siede dall’altra parte, e Beatrice, dopo aver fatto i suoi complimenti colle Dame, va a sedere vicino a Lelio; seguita la sinfonia, e frattanto arrivano
Rosaura e Florindo. Beatrice s’alza, e va a riceverla, e la pone a sedere presso Clarice, poi torna vicino a Lelio. Florindo va presso a’ Cavalieri. Clarice colle due Dame salutano freddamente Rosaura, poi si parlano sottovoce fra di loro. Da
- ↑ Corrisponde alla sc. XXII dell’ed. Bett., come si vede in Appendice. Nell’ed. Pap. è sc. XXI.