Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1909, IV.djvu/157


LE FEMMINE PUNTIGLIOSE 149

saziavano di lodarmi. Oggi verranno a farmi visita. Stassera verrano tutte alla festa di ballo dalla contessa Beatrice, staranno colà a cena, e noi balleremo e ceneremo con tutte le dame.

Onofrio. E voi ci manderete il vostro salvaggiume e il vostro cuoco1. (a Fiorindo)

Rosaura. (Tutto voglio che mandiate, tutto, anche la cera per il festino). (piano a Fiorindo)

Florindo. Ma come tutto in una volta queste dame si sono mutate?

Rosaura. Basta che una dia principio, tutte le altre corrono dietro. Siamo obbligati alla contessa Beatrice2.

Arlecchino. Porto, o metto? (a Fiorindo e Rosaura)

Rosaura. Vanne.

Florindo. Fermati.

Onofrio. Se sapeste quanto ho operato per voi! Basta, ne parleremo con comodo. Non andate ancora a desinare?

Rosaura. Il conte Onofrio oggi favorisce di pranzar con noi.

Florindo. Mi rincresce che, per la risoluzione di partire, non ho fatto preparar nulla.

Onofrio. Oh! cosa avete fatto? Dov’è il cuoco? (a Fiorindo)

Florindo. Sarà in cucina.

Onofrio. Presto, presto; cuoco, dove siete? Cuoco. Animo: legna, carbone, in quattro salti facciamo tutto. (parte)

Florindo. Presto, al cameriere che trovi il bisogno3. (parte)

Rosaura. Presto, la padrona di casa che dia fuori la biancheria. (parte)

SCENA V4.

Arlecchino, poi Brighella.

Arlecchino. Oh, questa star bella. Cossa mo aver da far? Se star qua, no magnar; se metter roba in baula, patrona bastonar;

  1. Bett. ha invece: «Ceneremo da noi, ceneremo da noi, e voi mandate il Vostro pesce. Fior. Ma come tutte ecc.
  2. Segue in Bett.: «Onof. Se sapeste ecc.».
  3. In Bett. segue invece: «Ros. Manco male ecc. il trattamento delle due dame». E così finisce la sc. II.
  4. Manca in Bett. questa scena.