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126 | ATTO PRIMO |
Onofrio. Che aspettino. Quando avremo bevuto la cioccolata, anderemo.
Rosaura. Vi prego, accomodatevi1. (a Beatrice, perchè prenda la cioccolata)
Beatrice. Potreste intanto prendere il ventaglio, e prepararvi per montare in carrozza. (a Rosaura)
Rosaura. Ho tempo d’accomodarmi la testa?
Beatrice. Eh, che siete accomodata abbastanza.
Rosaura. Servitevi della cioccolata; vengo subito. Ehi.? (chiama Brighella viene)
Rosaura2. Alza quella portiera, (a Brighella, e passa nell’altra camera)
Brighella. (Se i la vedesse a Castellamar, i creperia da rider). (da sè, parte)
SCENA X.
Il conte Onofrio, la contessa Beatrice e il conte Lelio.
Onofrio. Sediamo, la cioccolata si raffredda. (siede, e prende una chicchera di cioccolata col biscottino)
Arlecchino3. Per quella panza non volir cioccolata, ma polenta.
Beatrice. Moretto, è buona questa cioccolata? (ne prende una chicchera)
Arlecchino. Star bona, perchè star color de moretta. (porta la cioccolata a Lelio)
Lelio. Non ne voglio. L’ho presa.
Beatrice. Bevetela, che è buona. (a Lelio)
Lelio. No, no, mi mette troppo calore.
Arlecchino4. Bever, bever, che ti star povera giazzada5. (a Lelio)
Lelio. Se non portassi rispetto alla tua padrona, ti bastonerei.
- ↑ Nell’ed. Bett. manca ciò che qui segue, fino alle parole di Rosaura: Servitevi della cioccolata ecc.
- ↑ Qui comincia nell’ed. Bett. la sc. XII.
- ↑ Manca nell’ed. Bett., fino alle parole di Lelio: Non ne voglio ecc.
- ↑ Manca in Bett., fino alle parole: «Onof. Ehi. ripone la vuota e ne prende un’altra. Beat. Prendi, mette giù la tazza. Onof. Ehi. come sopra. Lel. (Quel conte Onofrio ecc.)»
- ↑ Povero agghiacciato, cioè miserabile. [nota originale]